“Arpad Weisz non sapevamo chi fosse prima che ce ne parlasse l’autore, ed è stato incredibile sentire come sia riuscito a ricostruirne la vicenda nonostante la frammentarietà delle fonti e grazie a delle coincidenze provvidenziali”; “Una storia che ci ha appassionato e arricchito, ma anche profondamente commosso”. Così rispettivamente Elena Gagliardi e Sabrina Cairo della VC dopo aver preso parte nella Biblioteca Stefano Rodotà della nostra scuola alla presentazione del libro: “Dallo scudetto ad Auschwitz”, di Matteo Marani, giornalista, ricercatore bolognese e presidente della Lega Pro di calcio, che ha condotto la sua indagine sull’allenatore ungherese di origine ebraica di cui ripercorre la storia di teorico rivoluzionario del calcio, ma soprattutto di vincente: uno scudetto con l’ Ambrosiana Inter, nel 1929, e due scudetti al Bologna, allenato dal 1935 al 1938.
Mussolini lo premierà per i suoi successi e l’anno dopo ne segnerà la fine con l’emanazione delle leggi razziali. Arpad fu allontanato dall’Italia con la famiglia. Prima a Parigi e poi Dordrecht, Olanda. Riuscì ancora a dare prova del suo talento di allenatore; ma ormai era tardi: i nazisti stavano conquistando quasi tutta l’Europa. Fu catturato e nella deportazione venne separato dalla famiglia. I paradossi di un’epoca segnata dagli orrori delle ideologie e delle dittature. Una ricostruzione storica degna di un indomito detective. Marani non ha trascurato nulla e con un eloquio coinvolgente ed efficace ha spiegato agli studenti come sia riuscito a restituire memoria e dignità ad una illustre vittima di Auschwitz partendo dal figlio Roberto e spulciando tra i registri di una scuola.
Aneddoti e segreti del mestiere che hanno catturato l’attenzione degli studenti che, grazie alla Fondazione Mancini, hanno potuto riflettere sulla shoah attraverso una nuova testimonianza ed una prospettiva diversa. Giacomo Mancini, che ha riaccompagnato l’ospite in aeroporto subito dopo l’incontro, ha riferito gli elogi dello stesso per la calorosa accoglienza ricevuta e per la suggestiva cornice in cui è stata inserita la bella iniziativa, coordinata dai professori Spataro e Pedretti. A fare gli onori di casa Silvana Gallucci, responsabile della Biblioteca Stefano Rodotà, a cui Mancini ha rinnovato la disponibilità a collaborare con la scuola per fornire ai ragazzi sempre nuove ed importanti opportunità formative.
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