L’esplorazione spaziale del FUTURO

Un viaggio interstellare tra i buchi neri ed il pianeta Terra, passando per un wormhole. 5 dicembre 2023 ore 15,30.

“L’esplorazione dello spazio e la ricerca interdisciplinare: dai buchi neri al pianeta Terra”, è questo il tema dell’incontro con gli studenti che vedrà come interlocutore di prestigio il Professore Francesco Valentini, docente del dipartimento di Fisica dell’ateneo di Arcavacata nonché responsabile del progetto: “Plasma Observatory”, la missione selezionata dall’Agenzia spaziale europea (Esa) in cui é coinvolta in prima linea proprio l’Università della Calabria. Un successo personale e di squadra notevole, frutto di due anni di duro lavoro di progettazione e di ricerca scientifica che dopo tre fasi di valutazione, ha portato all’importante selezione. Su circa quaranta progetti presentati, 3 quelli scelti dall’Esa: Theseus, incentrato sullo studio dei lampi di raggi gamma nell’Universo; M-Matisse, che studierà l’atmosfera, la ionosfera e la magnetosfera di Marte e, appunto, “Plasma Observatory” che prevede l’invio di sette satelliti per studiare l’interazione tra il vento solare e i campi magnetici, un processo fondamentale per la protezione della Terra dalle particelle cariche provenienti dallo spazio.

Chi meglio di Francesco Valentini, membro dello “scientific core team” di sviluppo del progetto, in cui coordina il gruppo di lavoro, può spiegare ai ragazzi l’ambizioso progetto non solo contribuirà a prevedere le tempeste solari, ma aiuterà anche lo sviluppo di tecnologie spaziali avanzate e stimolerà l’innovazione in diversi settori, come l’ingegneria e la medicina. Studiare la magnetosfera può anche aiutare la ricerca di vita extraterrestre, poiché in presenza di un campo magnetico si può desumere la possibilità di abitabilità di altri pianeti.

Valentini peraltro era già stato scelto dall’Esa per il Solar system and exploration working group e recentemente è stato nominato tra i responsabili del progetto ‘AutomaticS in spAce exPloration’ che usa l’intelligenza artificiale per le missioni spaziali”.

Con un’aspettativa di partenza per il 2037, la missione Plasma Observatory si prepara a scrivere un nuovo capitolo nell’esplorazione spaziale e nella comprensione umana dell’Universo.

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