Le OTT, Officine Teatrali Telesiane, proseguono incessantemente con le loro attività laboratoriali per la messa in scena di: “Prometeo incatenato”, che sarà rappresentato il 23 maggio al teatro Rendano di Cosenza. Già partita la prevendita di Primafila. Regista e direttore artistico Antonello Lombardo è ormai da 11 anni a capo di questo progetto teatrale che tra mille difficoltà riesce a spostare la tradizione siracusana nella città bruzia, garantendo un appuntamento a cui annualmente interviene un grande il pubblico.
Professor Lombardo perché la scelta di un testo da rivisitare quest’anno è caduta su Eschilo?
Intanto Eschilo è l’iniziatore della tragedia greca nella sua forma più matura, anche in passato ha ispirato un nostro capolavoro: l’Orestea; dopo aver lavorato molto su Euripide e Sofocle ci pareva interessante e stimolante aprirci, con il Prometeo, ad una nuova sfida, perché con Eschilo il registro linguistico ed interpretativo diventa un vero e proprio banco di prova per ogni attore in scena, sia dal punto di vista verbale che corporeo. Un laboratorio nel laboratorio insomma. E poi la tragedia greca, il cui messaggio sempre attuale cerchiamo di divulgare attraverso i giovani, dà in generale la possibilità di tradurre in linguaggio contemporaneo quello teatrale.
Si apre infatti con una rilettura moderna del mito?
Si saranno due i momenti dal punto di vista scenografico: una rupe in cui è evidente l’isolamento di Prometeo, e le 4 pareti grigie del Prometeo moderno non meno solo del primo, a richiamare due cammini paralleli tra antico e moderno. Inizieremo con la danza contemporanea che ha una capacità espressiva molto scenica e versatile per poi passare sul testo eschileo vero e proprio.
Come sarà il vostro Prometeo e cosa lascerà allo spettatore?
Un personaggio con cui sarà facile empatizzare, in quanto racconta la condizione umana di chi è alla continua ricerca di una via d’uscita e deve fronteggiare l’arroganza e la prepotenza di chi esercita il potere, in questo caso gli dei, Zeus. Prometeo, emblema di ingegno e progresso è espressione del conflitto eterno tra ideale e reale. Un personaggio capace di valorizzare la fragilità e l’unicità della persona, di amarla al punto da volersene prendere cura senza però una vera coscienza del bene e sfidando perciò l’ira della divinità. Nella cultura occidentale Prometeo, “colui che pensa prima di agire”, animato dall’amore per la stirpe umana, può essere considerato un simbolo di ribellione e sfida alle autorità e alle imposizioni. Ma ogni vantaggio ha una contropartita, ogni bene ha il suo male.
Sappiamo che nella tragedia di Eschilo il protagonista muore. Ma lei non ama lasciare lo spettatore con certi finali…
No, ci piace stuzzicare la personale lettura dello spettatore dei finali aperti, se non altro perché vogliamo vada via con un messaggio di speranza, ossia che in ogni situazione l’ingegno dell’uomo, rappresentato dal fuoco, possa indicare la via d’uscita, e vincere su quell’aquila che è sempre pronta a fiaccare le forze e a causare profonda sofferenza. Dunque si! Ancora una volta un finale d’effetto e a sorpresa che speriamo possa essere compreso ed apprezzato.
Una messa in scena dai grandi numeri anche questa?
Almeno 20 gli attori in scena, tra interpreti del linguaggio verbale e interpreti di quello corporeo. Per il resto squadra vincente non si cambia, solo professionisti per risultati certi:
Paolo Carbone per il disegno luci, Tiziana Bellini alla scenografia, alla costruzione scenica Vincenzo Vilardo e Giuseppe Stillitano, costumi Ars sartoria, Nadia Mele per le coreografie ed il mio aiuto regista, Professore Flavio Nimpo, che ha curato i testi e che riesce sempre a suscitare emozioni attraverso ciò che scrive.
Sono già 11 anni con le OTT, ma la sua passione nasce ben prima…
Si, è vero, porto avanti questa mia passione da sempre ed oggi mi riesce difficile abbandonare. Ce la metto tutta nella speranza di poter dare a tanti giovani l’opportunità di affermarsi in ambiti teatrali professionistici come già accaduto in passato per molti nostri ex studenti, e poi è sempre una sorpresa bellissima vedere come questi ragazzi si confrontino con i classici con tanta serietà, sensibilità ed impegno. È per questo che sono contento del consenso che raccogliamo ogni anno nei nostri spettacoli, non solo dal mondo scolastico, che il 23 maggio avrà il suo matinee, ma anche da un pubblico adulto e variegato. L’invito è quello di affrettarsi alla prevendita per non restare senza biglietto.
https://www.inprimafila.net/index.php/eventi/prometeo-cosenza
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