Al Liceo Telesio di Cosenza fino al 15 dicembre gli scatti del noto fotografo e regista documentarista Mario Carbone, che con la sua macchina fotografica ha immortalato un’epoca controversa dal punto di vista sociale e culturale. La Biblioteca Stefano Rodotà è stata infatti scelta quale sede partner per l’importante progetto: “CARBONE 100
I racconti di una vita. Fotografie dal 1954 al 1990” accanto ad altre realtà prestigiose come la Galleria Nazionale, il MAON, l’Unical. “E’ certamente il riconoscimento del ruolo che questo centro culturale svolge sul nostro territorio ed un’opportunità per studenti e visitatori, di riflettere, attraverso l’esposizione guidata degli scatti di Mario Carbone a Levi in Lucania, sulle combinazioni del codice verbale con quello iconico, sui rapporti significativi e fecondi della letteratura con la fotografia e le altre forme artistiche, di comprendere come muoversi tra linguaggi artistici diversi significhi abitare un confine in grado di potenziare l’emozione e il significato del gesto artistico”. Così la Direttrice della Rodotà, Prof.ssa Antonella Giacoia, figura chiave per la crescita esponenziale del patrimonio librario della più grande biblioteca scolastica d’Italia. “L’evento -ha proseguito la Giacoia durante la conferenza stampa di presentazione della mostra fotografica- è anche l’occasione per ricordare il ruolo di uno scrittore come Levi che ha subìto uno strano destino culturale. Se per la sua Lucania è diventato una sorta di canone antropologico, nel resto del Paese è da troppo tempo uscito, per così dire, dall’agenda culturale. Riparlare di Levi e di Carbone significa invece ripensare a questioni come l’antifascismo, l’emarginazione e la geografia sociale, culturale e politica dell’Italia. Il confronto tra realtà e culture differenti, il ruolo dell’intellettuale e l’artista sono temi che devono attraversare, per altro, la formazione di studenti liceali”.
Altrettanto entusiasta dell’importante collaborazione richiesta al Liceo il suo Dirigente Ing. Domenico de Luca, il quale ha ricordato che “la Biblioteca è aperta al territorio e in quanto patrimonio di tutti svolge l’importante compito di farsi crocevia di incontri e riflessioni che possano rilanciare il profilo culturale e l’impegno civico della società in cui si colloca oltre che costituire una irrinunciabile occasione di studio e approfondimento per i suoi studenti”. Il nucleo fotografico esposto presso la Biblioteca Stefano Rodotà è composto da 14 scatti che rappresentano solo alcune delle circa seicento fotografie prodotte da Carbone nel corso del suo itinerario. “La pittura non può essere letta indipendentemente dal suo profilo intellettuale, e in Carlo Levi è forte il contrassegno di una cultura antifascista” così la docente di storia dell’arte prof.ssa Antonella Maio che ha ringraziato la scuola per dare agli studenti la possibilità di esprimere le loro conoscenze e competenze attraverso eventi di così alto spessore. Studenti della 4 e 5 C infatti hanno contribuito con le loro letture critiche sull’arte e l’architettura di Levi, a rendere proficua l’importante occasione di confronto.
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